ECOGRAFIA DELL’ ACCRESCIMENTO O ECOGRAFIA DEL 3° TRIMESTRE

Per ecografia dell’ accrescimento si intendo l’ecografia eseguita al 7° mese di gravidanza ( in genere tra 30 e 34 settimane ) finalizzata al rilievo del benessere fetale in utero, alla valutazione dell’ adeguata crescita fetale . Durante questa ecografia viene misurato lo sviluppo del feto in rapporto all’epoca gestazionale al fine di rilevare eventuali anomalie della crescita fetale. Mentre l’ecografia  del 1° trimestre è orientata al “dépistage” delle anomalie cromosomiche , quella del 2° trimestre allo studio delle anomalie morfologiche, l’ecografia del 3° trimestre intende rilevare lo stato di benessere fetale in utero , ai fini di un corretto “management” delle ultime settimane di gravidanza e del parto. Naturalmente durante questa ecografia viene eseguita sempre anche una rivalutazione dell’esame morfologico , sia per un ulteriore controllo dello stesso morfologico,  sia perché vi son alcune anomalie dell’anatomia fetale ad insorgenza tardiva ( soprattutto riguardanti i ventricoli cerebrali, le vie escretrici urinarie ed il cuore ) . Il problema più frequente che possiamo riscontrare in corso dell’ecografia del 3° trimestre è il RITARDO DI CRESCITA FETALE ( detto anche “IUGR” “ In Utero Growth Retardation” , oppure “FGR” : “Fetal Growth Restriction” ) . Tale patologia è caratterizzata da un progressivo ritardo dello sviluppo fetale con rallentamento della curva di crescita , che si discosta sempre più dalla ideale linea mediana. Poiché la crescita fetale si esprime in percentili rispetto all’epoca gestazionale, il ritardo di crescita fetale diventa clinicamente significativo quando scende al di sotto del 10° percentile. Nei casi in cui viene confermata la presenza di “IUGR” il monitoraggio ecografico e flussimetrico del feto deve diventare più frequente. Nella valutazione del benessere fetale in utero devono essere prese in considerazione non solo la biometria fetale, ma anche il volume di liquido amniotico e gli indicatori flussimetrici che misurano l’entità degli scambi ossigenativi e nutrizionali feto-placentari e la distribuzione dei flussi emodinamici all’interno del corpo fetale. In genere il ritardo di crescita fetale di associa alla insorgenza di ipertensione arteriosa materna che può arrivare alla condizione patologica nota come “pre-eclampsia / eclampsia” ). Ovviamente in controllo di una gravidanza affetta da IUGR fetale e pre-eclampsia materna è particolarmente impegnativo , e richiede attenzione ed esperienza da parte degli operatori, i quali devono condurre a termine la gestazione senza danno né per il feto né per la madre. In questi casi  la scelta clinica  più importante consiste nel così detto “timing” del parto :  decidere il momento esatto in cui “estrarre” il feto dall’utero materno ,  valutando  attentamente , nei casi in cui tale  decisione  cada in epoca  molto lontana dal termine naturale della gestazione  , i rischi della prematura esposizione del feto all’ambiente extrauterino da un lato contro il rischio del danno cerebrale da permanenza “in utero” in un ambiente che sta divenendo sempre più “ostile” al feto stesso dall’altro.